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      E si noti che Dante, il quale nella Vita Nuova non nomina mai una donna senza epiteto: graziosa, gentile, bella, gaia, di questa sola, che pure gli doveva servire di schermo ed essere amabile almeno in apparenza, non dice mai né che fosse gentile, né altra qualifica cortese.
      Amore è pellegrino, pare che abbia perduto signoria, è travestito, deve giocare d'astuzia e indica a Dante come schermo una donna tale che appena nominata egli la conosce bene: è la Chiesa. La setta in altri termini, dovendo dissimularsi (travestimento in umili drappi e capo chino), ispirandosi alla tradizione (sguardi al fiume) consiglia a Dante di nascondere il suo amore per Beatrice (la Sapienza santa) fingendosi molto devoto alla Chiesa. (Vedi tutte le astuzie di Falsosembiante).
      X. Dante dunque prende per sua difesa la Chiesa e ciò secondo la prescrizione d'Amore (la setta). Così le due donne-schermo della Vita Nuova sono precisamente i ripari ordinari della setta d'amore, gli adepti della quale, come abbiamo visto, dissimulavano la verità fingendo: 1. di parlar d'amore per donne vere; 2. di essere ossequenti e devoti alla Chiesa.
      Ma questo secondo schermo è fatale a Dante. «In poco tempo la feci mia difesa tanto, che troppa gente ne ragionava oltre li termini de la cortesia». Dante che si è avvicinato alla Chiesa dissimulando il suo vero amore per la Sapienza santa, è accusato presso la setta di essere veramente un seguace della Chiesa corrotta. E Beatrice gli nega il saluto. Secondo il costume la setta da quel giorno lo esclude dalla funzione sacramentale del «saluto». Beatrice gli «negò lo suo dolcissimo salutare».


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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