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      Volendo servire la Sapienza che la setta insegna ma dolendosi di essere dalla setta disconosciuto e maltrattato, spera solo nella pietà, nella benevolenza che la donna (la setta) avrà per lui, ma, aggiungendo in nota che egli dice Madonna la Pietà «quasi per disdegnoso modo di parlare», rivela di sottomettersi non senza qualche disdegno alla disciplina della setta, che imponeva la consuetudine di umiliarsi e di domandare pietà quando si era in qualche maniera giudicati in colpa (Docilitas prima virtus).
      XIV. Avviene ora un episodio alquanto strano e complicato, nell'interpretazione del quale non si può procedere con molta sicurezza. Dante, per dirla in breve, trova a un certo punto Beatrice in una riunione di donne dove non si aspettava di trovarla. Un amico lo conduce in questa riunione ove egli arriva come nuovo e inaspettatamente vi trova Beatrice.
      Accadono allora tre cose:
      1. Dante si appoggia simulatamente a una pintura.
      2. Dante ha un improvviso turbamento nel quale non gli restano più in vita «che li spiriti del viso; e ancora questi rimasero fuori de li loro istrumenti».
      3. Beatrice e le donne lo gabbano perché in tale condizione egli si trasfigura.
      Tutti e tre questi fatti sono dal punto di vista letterale molto strani. Quanto al primo, si deve osservare che chi si sente male per un turbamento non si appoggia simulatamente a qualche cosa, ma si appoggia per davvero e (se ha qualche buona ragione per farlo) simula se mai di non appoggiarsi. Chi avrebbe dovuto trarre in inganno Dante simulando di appoggiarsi a qualche cosa?


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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