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      Allora Dante propone di parlare da indi in poi «sempre mai quello che fosse loda di questa gentilissima» e, quel che è molto importante, di prendere materia più alta, cioè di cantare la Sapienza santa in stile anche più elevato. Tanto elevato che da principio esita a cominciare per la stessa altezza del suo proponimento.
      3. La canzone «Donne ch'avete intelletto d'amore»
      e la risposta delle donne a Dante
      Dante incomincia finalmente questa materia «nova».
      XVIII. Dove va a prendere la sua ispirazione? C'era da aspettarselo: «lungo... uno rivo chiaro molto», va a prenderla alla fontana d'insegnamento, torna a ispirarsi alla tradizione segreta che parla della Sapienza santa. «Avvenne poi che passando per uno cammino lungo lo quale sen gìa uno rivo chiaro molto, a me giunse tanta volontade di dire...». Si noti che anche qui questo particolare dell'esistenza del rivo lungo il cammino è un particolare, dal punto di vista realistico, freddo e insignificante ed è l'unico particolare di paesaggio, proprio tale e quale come nell'altro passo nel quale Amore viene pellegrino guardando a uno fiume bello e corrente e chiarissimo.
      Dante dunque ha grande volontà di dire. Trova che non deve parlare della Sapienza santa direttamente, ma a donne in seconda persona. Si osservi come in questa materia nuova e più nobile che la passata, Dante sente la sconvenienza di parlare direttamente a questa eccelsa ipostasi. Egli decide dunque di parlare «a donne in seconda persona, e non a ogni donna, ma solamente a coloro che sono gentili e che non sono pure femmine». Si osservi il riuscito artificio col quale Dante ci fa sapere che queste donne non sono femmine.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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