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      Ben aggia l'amoroso e dolce coreche vol noi donne di tanto servire,
      che sua dolze ragion ne face audire,
      la quale è piena di piacer piagente;
      che ben è stato bon conoscidore,
      poi quella dov'è fermo lo disirenostro per donna volerla seguire,
      perché di noi ciascuna fa saccente,
      ha conosciuta sì perfettamentee 'nclinatosi a lei col core umile;
      sì che di noi catuna il diritto istileterrà, pregando ognora dolzemente
      lei cui s'è dato, quando fia con noi,
      ch'abbia merzé di lui co gli atti suoi.
      Abbiamo dunque appreso che Beatrice rendeva sapiente ciascuna delle donne, che ciascuna di esse aveva fermo il suo desire nel voler seguire Beatrice come donna (signora) e che per questo esse sono grate a Dante il quale è stato buon conoscidore e metteranno tutta la loro opera perché Beatrice abbia mercé di Dante.
      È necessario notare che nel senso letterale questa Beatrice che rende sapienti tutte le sue amiche, queste amiche che non hanno in mente altro che di avere lei per donna, sono una ridicolaggine assurda, mentre sono una limpidissima e trasparente manifestazione di riverenza dei consettari verso la loro idea santa che rende sapienti i suoi adepti, e d'affetto per colui che ha saputo così felicemente e originalmente cantarla?
      Infatti le donne continuano dicendo che Dante ha innalzato sopra di loro in alta sede il suo detto. Ricordano il suo buon inizio nel dire d'amore e alludendo ai passati disdegni della setta, dicono che sarebbe torto che tale uomo fosse malmenato dalla sua donna, cosicché tutte le donne pregano Amore per lui.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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