Pagina (570/879)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Era quindi naturale che prendessero posizioni eminenti uomini di mentalità prevalentemente analitica, scrupolosi esaminatori e devoti della lettera, filologi, studiosi di cronache, compilatori di testi critici.
      Ma coloro che meglio riescono a leggere un vecchio testo, riga per riga, sono spesso i meno adatti a fiutare quello che sta tra le righe e l'idea d'essere ingannati dalla lettera ripugna loro profondamente.
      Quindi è che essi rimasero estranei e insensibili alle profonde significazioni di questa poesia, ma nello stesso tempo, ritenendosi competentissimi in materia non ammisero, non ammettono, non ammetteranno mai che altri possa vedere nei loro testi quello che essi non videro.
      1. Le pseudo-obiezioni della critica «positiva»
      Fatto esperto dalla storia del passato io metto in guardia i giovani non solo contro i soliti gesti di disdegno e di dispregio dei critici «positivi», ma contro una serie di pseudo-obiezioni che furono lanciate contro il Rossetti o che è probabilissimo siano tratte fuori contro di me. Debbo dire come Guido Cavalcanti: «Di vil matera mi conven parlare», ma so bene che il Rossetti e il Pascoli furono sopraffatti, non già da argomentazioni serie e da critiche oneste, ma da atteggiamenti altezzosi e da scempiaggini di questo genere, accompagnate da un disdegnoso agitarsi di barbe erudite. Le chiamo pseudo-obiezioni perché non sono argomenti di fatto o procedimenti logici, ma vaghe pregiudiziali o insinuazioni o digressioni che spostano per artificio o per pigrizia mentale la vera linea della discussione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





Rossetti Guido Cavalcanti Rossetti Pascoli