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      .. essere stati tanto costanti e stabili che non per forza di tormenti né per terrore dell'imminente morte mai l'uno dall'altro fu differente; ha dato tanta meraviglia ed è stata così mostruosa cosa, che difficilmente si può credere alle parole. Ma non è dubbio che la verità sola non facesse quelli d'un istesso animo. O inclita virtù, di tutte l'altre fermo capo! Tu con la stabile fermezza calchi le ruine dei reami. Con la sacra fermezza cacci i dannosi empiti degli sdegni... Imparate coi suoi ricordi a farvi forti e costanti e sdegnarvi della femminil leggerezza, affinché se s'avvenisse mai l'occasione, non siate differenti dalla fortissima schiera dei Templari».
      Tutte le simpatie di questi «Fedeli d'Amore» sono per i Templari e in queste parole il Boccaccio giunge a un vera esaltazione quale si potrebbe fare per i martiri della propria idea!
      Per ora posso convenire che queste non sono delle prove definitive, sono però molti indizi convergenti e in una materia nella quale le prove assolute sì affermative che negative è quasi impossibile averle, molti indizi convergenti hanno il loro grande valore. L'ipotesi che la setta dei «Fedeli d'Amore» sia stata una specie di filiazione segreta dell'ordine dei Templari o che abbia in qualche modo aderito a esso, che ne abbia in parte seguìto i riti, che sia stata sotto la sua alta dipendenza e abbia sofferto indirettamente della tragedia dei Templari che si svolge proprio nella maturità della vita di Dante e forse sotto i suoi occhi a Parigi, è per me un'ipotesi serissima nella luce della quale si spiega un grandissimo numero di fatti.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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