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      In questo lavoro, come del resto in molti altri, è il gergo mitologico che viene a confondersi opportunamente con il gergo amatorio e Plutone viene a prendere molto trasparentemente il posto del Papa corrotto. Non n'espongo tutta l'interpretazione interessantissima del Rossetti, anche perché credo che in molte parti essa possa essere vantaggiosamente riveduta, ma è certo interessante trovare a un dato punto questa misteriosa Biancofiore che rappresenta la sacra verità della setta, chiusa in una misteriosa torre egiziana tutta figurata di cose significantissime, ma tenuta celata a ogni sguardo e guardata da un misteriosissimo ammiraglio: «Altissima, e tanto che quasi par che i nuvoli tocchi; e credo che il sole che tutto vede, mai sì bella torre non vide. Infino alla sommità maestrevolmente murata, per molte finestre luce. Tutto questo di fuori a riguardanti poté esser palese, ma dentro ha più mirabili cose, le quali chi non vede impossibile gli parrebbe a credere udendole narrare. Vi sono cento camere bellissime e chiare tutte di graziosa luce, ecc.», una torre nella quale con impressionante riavvicinamento il Rossetti vede la Divina Commedia dai cento canti entro la quale si chiude misteriosamente la vergine Biancofiore, la divina misteriosa Sapienza, fino al giorno in cui con Florio essa ne uscirà, vestiti l'uno e l'altro da pellegrini per giungere a Roma, ove prima di entrare Biancofiore avrà la visione del rinnovamento della Città santa nel nuovo culto e nel nuovo Impero!


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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