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      Guardate che per essere intesa bisogna che non sia letta in fretta e che, per quanto sembri una cosa leggera, non va letta in "luogo di romor né da giullare", anzi va letta molte volte prima di essere intesa bene. Per leggerla riunitevi insieme (voi adepti) senza ridere (delle apparenti lubricità). Se voi stessi non l'intendete subito, ci sono tra voi molti che si sono messi il vestito di frate Alberto, quello stesso vestito, quello stesso manto esteriore di ortodossia untuosa che in questo libro si mette Falsosembiante per andare a scannare Malabocca, l'Inquisitore».
      Falsosembiante, sì com'om di cororeligïoso e di santa vita,
      s'apparecchiò, e si avea vestitala roba frate Alberto d'Agimoro (CXXX).
      «Ci sono tra voi dei settari consumati che vestono la veste di frate Alberto, essi capiscono bene il gergo, sono gente "da intender ciò che è posto loro in mano". Riunitevi insieme senza ridere delle apparenze oscene di questo scritto, e quanto ai dubbi che non potrete risolvere da voi, essi potranno essere risolti da Jean de Meun che è l'autore dell'opera(633)». E con ciò abbiamo anche probabilmente la spiegazione del segreto tenuto, della piccola diffusione che ebbe quest'opera eminentemente settaria e possiamo non solo restituire a Dante questa sua fatica, per quanto poco essa possa aggiungere alla sua gloria di poeta, ma possiamo anche rinunziare a dei riavvicinamenti fantastici che alcuni tra i sostenitori dell'attribuzione del Fiore a Dante hanno creduto di dover porre tra la Rosa del Fiore e la «Mistica Rosa» del Paradiso.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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