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      Ma la pregiudiziale dell'esclusione delle poesie belle è insostenibile anche per un altro motivo, perché ci porterebbe niente di meno che a dover fare in pezzi moltissime delle poesie dove qualche strofe è evidentemente limpida e commossa secondo il senso amoroso e qualche strofe è indiscutibilmente simbolica.
      È evidente che questa strofe è limpidissima e perciò sarebbe, secondo la pregiudiziale che combattiamo, non simbolica e intangibile:
      Veggio ne gli occhi de la donna miaun lume pien di spiriti d'amore
      che porta uno piacer novo nel coresì, che vi desta d'allegrezza vita;...
      Ma è altrettanto evidente che quest'altra strofe, che segue immediatamente, nel piano della poesia d'amore è priva di senso comune e che non ammette altra spiegazione che simbolica:
      Cosa m'avvien quand'io le son presentech'io non la posso a lò 'ntelletto dire:
      veder mi par de la sua labbia uscireuna sì bella donna che la mente
      comprender non la può, che immantenentene nasce un'altra di bellezza nova
      da la qual par ch'una stella si movae dica: La salute tua è apparita...
      Il Bertoni vorrà abbandonare al mio esame iconoclasta soltanto la seconda metà salvando la prima? La poesia sarà mezza realistica e mezza simbolica? E che cosa avverrà di quella donna di Dino Compagni che ha:
      La bocca picciolella ed aulirosa,
      la gola fresca e bianca più che rosa.
      (immagini dolcissime realistiche e poetiche) ma che dopo poco apprendiamo che è:
      L'amorosa Madonna Intelligenza
      che fa nell'alma la sua residenza,
      che con la sua bieltà m'ha 'nnamorato?


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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