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      là lo condusse la sua fede poca;
      E so ch'a noi non fe' mai retornoché so disio sempre lui tenne dentro;
      de lui mi dol per so parlare adorno.
      Il tentato raggiustamento del Costa si rivela a prima vista completamente inconsistente e resta ben chiaro che un poeta bruciato vivo come eretico, dopo essere stato amico di Dante e suo compagno nel culto per l'Amore, ed essersi allontanato da Dante (perché Dante andava evidentemente per una via che lo riavvicinava alla Chiesa), gridava che Dante stava all'inferno per la sua «poca fede».
      Le obiezioni di Natalino Sapegno
      Natalino Sapegno ha scritto sul mio libro un lungo articolo: «Sulla scuola poetica del dolce stil novo (a proposito di una recente pubblicazione) nell'«Archivium Romanicum» (vol. XIII, aprile-settembre 1929). Il suo articolo è diffuso e minuzioso. Non si può dire che a questa diffusione e minuzia corrisponda però una presentazione veramente coscienziosa del libro. A p. 299 egli scrive per esempio così: «Nel Fiore (ch'egli senz'altro attribuisce a Dante)» ecc.
      Ora, quando nel mio libro prima di schierarmi tra coloro che attribuiscono il Fiore a Dante, ho dedicato un intero capitolo a questa discussione speciale riassumendo gli argomenti pro e contro e aggiungendo degli argomenti nuovissimi a favore, se il critico scrive che io attribuisco senz'altro il Fiore a Dante vuol dire che ha letto il mio libro con deplorevole disattenzione.
      Io ho scritto a p. 139 a proposito di Durante autore del Fiore: «Quell'italiano era certamente un fiorentino che viveva nei tempi nei quali visse Dante e quando avremo compreso bene il significato profondo di questo poema, avremo, credo, una ragione di più e forse definitiva per riconoscere che l'autore di esso fu proprio Dante Alighieri». Ho scritto altrove che Durante è «quasi certamente Dante Alighieri» ma avendo qualche importantissimo e nuovo argomento da portare in questa discussione, l'ho riassunta tutta in un capitolo e ne ho fatto una lunga e densa appendice intitolata: «La legittima attribuzione del Fiore a Dante» dimostrando come il riconoscimento del senso occulto del Fiore basti a eliminare l'unico ostacolo contro l'attribuzione di esso a Dante che secondo il Parodi, rimaneva in piedi.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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