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      .. senza pompa incedeva», è vero che tutto questo si riconnette alla canzone: «Se più non raggia» dove il poeta dice chiaramente: «Dicol signori a voi saggi e coverti, però che m'intendete» e quindi dichiara apertamente l'esistenza di un gruppo iniziatico; ma che importa presentare tutti questi lumi a chi ha deciso di voler essere cieco? Avanti a tutto questo il Sapegno, che si è dato il tono d'impostare seriamente il problema, dice: «Già, strano!» e guarda dall'altra parte e mi dà questa bella e profonda conclusione: «Se non che, anche per I Documenti d'Amore, come per il Fiore, il Valli dovrà tener conto del fatto che molta parte del libro s'oppone a un'interpretazione, non dico settaria, ma anche soltanto allegorica». Certo, ne terrò conto per ricordarmi che secondo i canoni della tradizione scolastica un'opera letteraria, per essere scritta con uno schema e con un'intenzione ermetica e settaria non dovrebbe contenere nessuna parte chiara o nessun episodio che non sia oscurissimo ed ermetico, e per riconfermare con quale serissimo metodo s'insegni ai nostri giovani ad affrontar problemi di questo genere!
      La figura misteriosa del Tractatus amoris. Dove la volontà chiara e precisa di non intendere si rivela ancora più aperta è a proposito del Tractatus amoris di Francesco da Barberino e di quella figura interessantissima e di significato evidentemente iniziatico che ne costituisce, si può dire, il centro.
      Le 14 figure che la compongono sono disposte così:
      da sinistra salendo al centro


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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