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      però vengo a contarvi una ventura,
      la qual sol' ebbi da poi che son nato.
      Poi narra come sia andato per cercare un luogo «che de fortuna non fusse in possanza». (Fortuna, sempre contrapposta dai «Fedeli d'Amore», ad Amore e Intelletto). Egli va per lochi aspri e selvaggi. Trova una vecchia scapigliata e nuda (è la dottrina della verità che si dissimula in luoghi selvaggi sotto aspetto strano). La vecchia si offre d'accompagnarlo, lo guida attraverso oscuri cammini in un luogo dove si va difficilmente «pian pian che al fondo arriva poca gente», lo conduce in un antro, gli dà da mangiare col servizio di gente invisibile, lo porta a giacere con sé, ma a letto la donna, dice il poeta, mi parve altramente. Essi dimorano insieme in un piccolo piano rigato da quattro fonti, dolcissimo. Vi è una casa brutta di fuori ma dentro bellissima e ornata. La vecchia per avere uno che la serva, mette dei panni indosso al pestello dell'agliata e insegna al giovane delle parole che trasformano il pestello in un famiglio, ma accade il solito guaio del folletto evocato e non dominato, che darà poi materia di poesia anche a Goethe. L'autore dice al folletto di andare a prendere l'acqua e quello ne porta tanta e tanta e di continuo, sì da allagare la casa senza che l'inesperto incantatore possa fermarlo.
      L'autore è rimasto alcun tempo con diletto insieme alla donna perché «fortuna nol sapeva», altrimenti si sarebbe opposta. Con diletto perché la vecchia, che di giorno appariva orribile, di notte era invece «giovin bella, gagliarda et ben facta». Ma il giovane di notte non la può vedere quantunque ne goda (è il rovesciamento della situazione che si ha nella favola mistica e iniziatica di Psiche). Alle preghiere del giovane la donna risponde: «A tempo me vedrai». (L'iniziato non deve pretendere d'avere prima del tempo la conoscenza intera della verità nascosta della quale pur gode). Essa racconta però la sua storia, che è proprio la storia della dottrina della Santa Sapienza affidata a un sacerdozio corrotto (maritata a un cattivo vecchio) che ne è geloso, che ha sospetto di un pastore (il vero pastore di anime, quello riconosciuto dalla setta segreta) e che per questo con arti negromantiche l'ha tramutata in aspetto di vecchia quantunque sia giovane (ha costretto la Vera Sapienza a dissimularsi sotto aspetti inferiori). Non può essere vista tutta se non da chi sia stato con lei quattro anni (da chi abbia percorso i quattro gradi).


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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