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      (194) «E qui si conviene sapere che li occhi della Sapienza sono le sue demonstrazioni con le quali si vede la veritade certissimamente; e lo suo riso sono le sue persuasioni».
      (195) «Per amore intendo lo studio lo quale io mettea per acquistare l'amore di questa donna».
      (196) Convivio, III, X, 6-8.
      (197) Dino Compagni scoprì le lettere da lui scambiate con i nemici del Comune per proporre il complotto contro Firenze e lo fece condannare in grave pena. D. Compagni, Cronaca, I, cap. XXXIV. Ma secondo la critica «positiva» costui poté leggere nel Poema di Dante che la propria moglie se ne andava per il Paradiso Terrestre scarrozzata da Gesù Cristo in persona.
      (198) Inutile dire che l'Aroux seguì ciecamente il Rossetti in questo suo errore e ne trasse molte confusioni.
      (199) Quando dico che la sostituzione del significato di gergo alle parole sospette dà costantemente un nuovo e più profondo significato, intendo parlare soprattutto dei casi nei quali il senso letterale è oscuro o grossolano o evidentemente convenzionale. Questi poeti non hanno assolutamente vietato a se stessi di usare le parole di gergo nel loro significato vero quando ciò conveniva al senso, ma le hanno usate in una forma ambigua quando avevano una buona ragione di farlo. I Carbonari che davano a tempo e luogo un significato di gergo alla parola «carbone», non è da credere che non usassero mai la parola «carbone» nel suo significato vero quando si trattava di comprarlo per la cucina.
      (200) R. A., Codice Vaticano 3214, n. 92.


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Il linguaggio segreto di Dante e dei Fedeli d'Amore
di Luigi Valli
pagine 879

   





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