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      Qui lavorai finché non ebbi pagato i miei cento scudi di debito, che avevo lasciato a New York, e racimolato un gruzzoletto, dopo di che mi recai, con un altro compagno, in un baraccamento nelle vicinanze di Worcester. Lavorai in una fabbrica di fili di ferro prima, in qualità di bracciante poi. Qui vissi piú di un anno, conobbi compagni ed amici, il cui affetto ricordo forte, inalterato e inalterabile, in cuore.
      Da Worcester mi trasferii a Plymouth (sette anni or sono): lavorai dapprima nella villa del signor Storie, per oltre un anno, poi per la Cordage Co., per circa diciotto mesi. Lasciato il lavoro di fabbrica, cominciai a lavorare da manovale nei lavori di costruzione. Lavorai per i signori Sampson, Douland, per il comune posso quasi dire d'aver partecipato a tutti i principali lavori di costruzione di Plymouth; credo superfluo rubare spazio per esporre e dimostrare ciò che tutti sanno: la mia assiduità al lavoro, la modestia del mio vivere.
      Circa otto mesi prima del mio arresto, un mio amico che intendeva rimpatriare, mi disse: -- Perché non compri il mio carretto, la carretta, i coltelli ed il peso, e vai a vendere pesce, anziché assoggettarti ai bosses? - Fu cosí che comprai la baracca e diventai pescivendolo per amore di indipendenza. Già a quel tempo - 1919 - il desiderio di rivedere i miei cari, la nostalgia della mia terra, si erano impossessati di me; mio padre, che non scriveva lettera senza invitarmi al ritorno, insisteva più che mai, e ad esso erasi unita la mia buona sorella Luigia.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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