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      Perciò adesso vi scrivo questa lettera. Il vitto è buono come pure il letto. Di acqua buona come qui non bevvi mai. In conclusione non mi spiace. Però non mi conviene fermarmi a lungo perché si lavora troppo alla buona e perderei quello che ho già imparato. Ad ogni modo finirò il mio mese, poi starò sino a quando avrò qualche altra buona piazza e dove guadagnerò di piú. Ho scritto una cartolina a Pietro perché mi mandi il baule; credo che l'abbia già ricevuto da voi. Se per caso non l'avete ancora spedito vi prego di mandarlo direttamente qui. Altro non mi resta a dire che grazie a Dio godo ottima salute ed un appetito quale non ebbi mai.
      Vi abbraccio e vi bacio. Abbraccio pure le sorelle e il fratellino ai quali mando cento baci.
      Tanti saluti ai vicini e amici.
      Vostro affezionatissimoBartolomeo
     
      Cuorgnè, 28 gennaio 1906
      Carissimi genitori e sorella,
      venerdi scorso ricevetti la vostra cartolina scritta da Luigina. Ho molto piacere di sapervi tutti in salute, come pure grazie a Dio lo sono io. Solo mi rincresce di avervi fatto stare in pena sul conto mio, e di ciò vi chiedo perdono.
      Non fu tutta negligenza quella che mi impedí di scrivervi. Due settimane fa scrissi al mediatore che mi cercasse una piazza migliore, ma non ricevendo risposta alcuna scrissi al cugino Pietro pregandolo di passare lui stesso dal mediatore e dalla borsa del lavoro per vedere se c'era un posto. Ma purtroppo neanche questo fruttò, e Pietro mi rispose che per ora non c'è ancora niente, ma che appena si presenterà una piazza me la faranno avere.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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