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      Perciò appena sia passato il brutto tempo, andrò altrove.
      Debbo dirvi che mi rincresce andar via da qui poiché i padroni mi stimano e mi rispettano. Se ben ricordate quando venni a casa da Cuneo, avevo un libretto di dosi che mi aveva dato Ettore e quando partii per Cavour lo lasciai a casa, e voi mi diceste che lo avreste custodito; quando ne avessi avuto bisogno me lo avreste mandato. Orbene vi prego di cercarlo e di mandarmelo poi quando ve lo domanderò. Unirete al libretto anche il pettine e la pettinetta che avete dimenticato di mettermi nel baule.
      Quanto poi alle fotografie vi prego di darne una a zia Edvige, l'altra a zia Francesca e una a zia Maddalena, una la terrete voi e l'altra me la farete avere assieme al resto sopra detto.
      Quest'estate spero di venire a fare una gita a casa, ed il desiderio di rivedervi ed abbracciarvi mi arde nel cuore.
      Fatemi sapere delle vostre notizie. Salutate per me le zie e le cugine, tutti i miei amici ed i vicini.
      Sappiate che ho speso 5 quote nella società che voi sapete. Grazie a Dio godo ottima salute come spero e faccio voti per voi. Altro non mi resta che chiedervi perdono se vi feci stare sopra pensiero per non avervi scritto prima, e baciandovi mi dichiaro vostro affezionatissimo figlioBartolomeo
     
      Cara sorella(2),
      se riesco, la mia intenzione è quella di farti ricevere, da queste linee, l'amore che in me per te trabocca. Ti prego dunque per l'amore che mi porti, e che io so grande, di fare il possibile per accontentare il babbo e la mamma e di essere la loro consolazione, tu che hai la fortuna di vivere al loro fianco.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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