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      Tutte le altre ragioni economiche, politiche, storiche e patriottiche, lanciate al vento da coloro che tale guerra hanno iniziata, preparata da lungo tempo, senza che tu e il popolo d'Italia ne sapeste nulla, erano menzogne. E nessuno lo sapeva meglio di coloro che le bandirono, collo scopo di avere l'approvazione della povera gente che deve fare e pagare la guerra col sangue, col pianto, colla miseria, con la vita, senza nulla guadagnare, neppure se si vince.
      Dunque nessuna ragione.
      Eppure han vinto. Perché? La voce dei cannoni italiani era piú forte di quella dei vecchi fucili arabi. In questo caso la forza ha fatto la ragione. Le conseguenze di tal guerra? Aumento di miseria, quindi rivolte popolari soffocate nel sangue, coi medesimi moschetti che lacerarono il petto degli arabi, anelanti alla libertà della patria; aumento dell'emigrazione colle sue dolorose conseguenze.
      Cristo aveva ragione, ma i farisei come i gentili erano piú forti e lo crocifissero. E poi la ragione la conosciamo noi? Siamo sicuri di essere nel vero?
      Niente affatto. Ti basti sapere che tutte le nazioni che si trovano ora in guerra credono di avere la ragione e la giustizia ciascuna dal canto suo. Ciò non è possibile, ed è la prova piú palpante, che nessun popolo come pochi individui conoscono la ragione relativa, per non parlare della ragione pura. In caso contrario le guerre non avverrebbero piú. Si dice che l'Italia fa la guerra per liberare i fratelli triestini. Gli italiani residenti in quelle due provincie formano solo un quinto della loro popolazione; gli altri 4/5 di quella popolazione sono composti di gente di diverse lingue e religioni, ma concordi tutti nel preferire il governo austriaco a quello italiano.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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