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      A questa formidabile coalizione di forze, non avrò altro da opporre che la mia innocenza popolarmente saputa e conosciuta, l'amore e le cure di un pugno di generosi che mi amano e mi soccorrono. Il popolo proclama la mia innocenza, chiede la mia libertà, e se tu sapessi quanto ha fatto, fa e farà per me, ti sentiresti orgoglioso.
      Spero che i miei compagni d'Italia non mi negheranno la loro solidarietà. Ne sono sicuro, anzi.
      Copia del mio processo è stata richiesta. Sarà tradotta in italiano e in altre lingue e quindi spedita in Italia e in altre nazioni d'Europa.
      Fatti coraggio dunque; sii ottimista. La giustizia benché bandita e perseguitata, ha sempre finito col trionfare, e finirà col trionfare anche questa volta. Questa avversità anziché abbatterti ti sia di incentivo alla vita, al vivere. Chi conosce le incognite che il destino porta in seno e riserva pei viventi? Chi, pochi giorni prima dell'arresto, avrebbe pensato alla condizione in cui verso? Chi può dire, predire, a onta della terribile situazione in cui mi trovo, ciò che ha in serbo per me il domani? Coraggio dunque e operosità. Qualche personalità politica influente potrebbe essere efficacissima per me, non nel senso di implorare clemenza, ma nel senso di studiare il documento legale che mi gettò in carcere per un crimine non commesso e reclamare giustizia. E questo sarebbe anche un gesto di scienza politica...
      Voglio dire a te e ai cari tutti un'altra cosa. Non tenete celato il mio arresto. No, non tacete, io sono innocente e voi non dovete vergognarvi.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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