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      Cara Elvira, io sono convinto che nessuno piú dei miei giudici sa che io sono condannato a torto. Perché sono essi che mi hanno ingarbugliato; essi sono intelligenti e pratici, conoscono le false testimonianze. Ma i giudici non sono per tale giustizia, ma bensí per difendere e proteggere i ricchi che rubano il pane alla povera gente che lavora, che dichiarano le guerre causando la strage dei popoli per fare milioni. I miei giudici mi hanno condannato per fare carriera, perché io ho aiutato gli scioperanti, sono stato contro la guerra, e ho cercato di aprire gli occhi alla povera gente. E le grandi Compagnie mi conoscevano e avevano rabbia contro di me perché non mi sono voluto vendere, e non ho tradito i lavoratori. Quando mi hanno arrestato, essi non immaginavano che io potessi avere tanto aiuto. Hanno creduto di poter fare di me quel che loro piaceva. La polizia poteva guadagnare molti mila scudi; i testimoni falsi sono stati comprati; e se nessuno ci avesse aiutati, se nessuno avesse protestato, i giudici avrebbero potuto fare carriera. Lo stesso giudice che mi ha condannato ha confessato che io gli ho sempre fatto molta buona impressione. Ma ora ha una grande rabbia e fa di tutto per tenerci in prigione.
      Però, anche gli americani mi aiutano molto, e ho fatto amicizia con molti di loro, milionari, dottori, avvocati, ecc. ecc., che se non fossi stato arrestato non li avrei mai potuti conoscere e avvicinare. E come mi vogliono bene! Si meravigliano di quello che scrivo, mi fanno visite e regali, e mi scrivono sempre, e se guadagnassi la libertà mi aprirebbero la porta di casa e mi aiuterebbero in tutti i modi.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





Elvira Compagnie