Pagina (90/234)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Essa mi scrive sovente; poco fa mi inviò una scatola di conchiglie raccolte da essa in riva al mare. Poi mi inviò una bellissima veduta del lago di Como. Mi vorrebbe ad aiutarla a coltivare il suo orto. Domani le scriverò.
      Anche la buona compagna Elsie Hillsmith ci dà molte prove di generosità e di amicizia. Anch'essa vive in campagna e desidererebbe di avermi come garzone-figlio.
      E la compagna Jilheson mi vuole con sé, dopo la liberazione, a riposare e ritemprarmi nel suo podere. Questa bontà, questa amicizia di tanti buoni è un gran conforto e mi sostiene in questa prova del fuoco. Ne accenno per farti partecipe della mia gioia.
      Sono tanti i buoni, ma io devo per brevità tacerne il nome. Ma tu mi parli di Eugenio Debs. Eugenio Debs è un socialista, io sono un libertario; vi è dunque differenza di vedute fra noi due. Ma Debs è superiore ai partiti, Debs è superiore ai nostri tempi, e, quando gli uomini fossero come lui, l'età dell'oro, il millennio sarebbe una realtà.
      Quando io vidi questo eroico vegliardo aspettarmi a braccia tese, fu tanta la commozione che ammutolii. Ma parlò lui, con una dolcezza ed una sincerità sublime: «Noi combatteremo per te e per Sacco, finché vi riavremo liberi, con noi, a combattere la buona battaglia. E quando ti dico questo e ti do la mia destra, conta su di me».
      Egli fu in cinque galere, e sa cos'è il capitalismo. Egli conosce la vita e le sue tragedie. Sa gli orrori della guerra mortale fra la libertà e la tirannide, fra la giustizia (uguaglianza) e il privilegio.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





Como Elsie Hillsmith Jilheson Eugenio Debs Debs Debs Debs Sacco