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      E io sono ancora audace. E cerco di mantenermi in buona salute, di imparare, e di vincere. Sta dunque di buon cuore, abbiti cura e sii tranquilla.
      Saluti alle cugine.
      A te i piú affettuosi baci, pensieri e saluti.
      Tuo affezionatissimo nipoteBartolomeo Vanzetti
     
     
     
      Charlestown, Mass., 4 ottobre 1923
      Carissima Luigina,
      questa sera, come quasi tutte le sere, sono stato molto occupato - in occupazioni che già sai -. Ma siccome aspetto per domani una visita dell'avvocato, cosí ho deciso di scriverti, sia pure in fretta.
      Quando riceverai questa, già saprai che siamo stati in Corte il primo e il due del corrente mese, e presentato una evidence per ottenere un nuovo processo. L'evidenza piú importante.
      Ho avuto il piacere di fare la personale conoscenza della signora Henderson, la quale, in compagnia di sua figlia, ha assistito a tutte le udienze. Ebbe la generosità di venire a stringermi la mano, nella gabbia degli accusati. Mi disse che fu dolente di non aver potuto stare piú a lungo con voi; che le piace il nostro giardino e la casa, che avrebbe voluto rimanere con voi. Mi parlò di te e di Vincenzina e mi promise le vostre fotografie. Mi fece ridere quando disse che Giacomo(12) aveva piú voglia di parlare dell'America che di fare l'interprete.
      Un'altra signora ci regalò quattro ceste di pesche, maturate sugli alberi del suo giardino. Qui si mangia frutta proveniente da altre regioni e colta verde.
      Gli avvocati nostri, Thompson e Hill, furono magistrali. Abbiamo ancora, contro di noi, il giudice e il procuratore.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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