Pagina (135/234)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sono certo che dopo aver spedito hai ricevuto altre mie con cui ti diedi altre informazioni sulla causa, sul suo legale procedere - e le sue profezie.
      Quando la Suprema corte risponderà non lo sappiamo, ma tutti opinano, aspettano la decisione in questo o nell'entrante mese.
      Permettimi di esporti francamente la mia opinione rispetto alla agitazione, ai suoi risultati, conseguenze, ecc. ecc.
      Dobbiamo innanzi tutto riconoscere che essa fu inevitabile. Perché? Per la natura stessa del caso, dei suoi elementi umani, e per forza di cose.
      Innanzi tutto: esiste una lotta di classe, un odio fra le classi - e la solidarietà fra i membri di ciascuna classe: gli interessi opposti, fini antagonistici.
      Ciò spiega l'accanimento dei nostri nemici per perderci. Se fossimo stati lasciati soli, in tre mesi al piú ci avrebbero processati, condannati, giustiziati.
      Si può obiettare che i nostri piú intimi compagni e amici, avrebbero potuto aiutarci senza fare tanto rumore. Stavano freschi, poveri essi e poveri noi; un pugno di squattrinati, odiati e perseguitati, contro lo Stato piú ricco e piú reazionario di questa tigrata repubblica. Pensa: siamo ancora reclusi dopo che si spesero 300.000 dollari e tutto il mondo si mosse in nostro favore, cosa avremmo potuto fare da soli? e come interessare la miglior parte dell'umanità, senza parlare, sbraitare, inveire, esporre, criticare; in una parola, senza l'agitazione? Dunque, essa fu inevitabile. E ci salvò la vita; e se riavremo la libertà, la riavremo da essa - il silenzio attuale non toglie nulla a quella verità.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





Suprema Stato