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      come avevo previsto, anche questa volta la vipera Thayer morse velenosamente. Non c'è da stupirsi, né da abbattersi avviliti. Ormai tutti ci sono in favore qui in America.
      La decisione ha prodotto indignazione e dolore quasi ovunque. La grande stampa invoca energicamente un nuovo processo. La difesa lavora alacremente. Tutto ciò non vuol dire «vittoria», ma se si farà quanto è necessario di fare vinceremo.
      Ho visto che la stampa fascista, a nome di tutta Italia, domanda alle autorità americane il nostro perdono. Vuole dire la commutazione della sentenza di morte in quella dell'ergastolo a vita. Bravi quei signori!
      Io ti dico di stare di buon animo che otterremo qualche cosa di meglio: la libertà. Incoraggia a nome mio i nostri cari, a cui invio i piú affettuosi baci e saluti.
      Non pensare male a causa della brevità di questo scritto. È perché ho molto da fare.
      Di salute sto bene e anche moralmente. Abbiatevi cura e state di buon animo.
      Abbiti tanti baci dal tuo fratelloBartolomeo
      PS. Attesi una visita della Evans, in questi giorni. Verrà domani. Essa si aspettò il diniego del sicario; però è piú ottimista ora sul buon esito finale della causa di quanto lo fu mai. Nella sua ultima, dice che ha ottime cose da dirmi.
      Quindi coraggio e fortitudine.
      Ti abbraccioBartolo
     
      4 novembre 1926
      Carissima Luigina,
      non ho ancora visto l'avvocato, dopo la decisione. Lo aspetto per oggi, e perciò aggiungo questa nota alla mia lettera.
      Come saprai, la difesa si è appellata nuovamente alla Corte suprema dello Stato.


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Non piangete la mia morte
Lettere ai familiari
di Bartolomeo Vanzetti
pagine 234

   





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