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      E, all'incontro, fusse la pittura, e cercando non vi trova nulla, essendovi pure, la confessa bugia, perchè è cosa falsa mostrare quello che non fa il vero, perchè la natura non inganna gli uomini. Se uno è zoppo, ella lo mostra, se è bello, bello ve lo mostra; tale che a me mi pare che la scultura sia la cosa propria, e la pittura sia la bugia. E volendo avere a contraffare la bugia, contraffarei, in quanto a me, un pittore. E di questa ho detto quello che mi pare circa alla scultura. Tengo certo, che pigliando il primo scultore che operasse bene, e il primo pittore che dipignesse bene, e di qual forma facesse o linee o teste disegnate, troverete sempre nello scultore più sustanzia, che nasce e ch'opera più il vero. E, ancora per un altro verso, fate la comparazione: pigliate il più goffo scultore, e il simile il pittore: e fate fare le medesime cose dette di sopra, sempre vi conoscerete la medesima sustanzia; a tale che se io vi volessi scrivere la difficultà della scultura e i suoi principj, e mostrarvi molte cerimonie, farei come fa chi la vuole o ciurmare o abbellirla, perchè in sè si fa conoscere, così nella nobiltà, come nell'essere perpetua. E se bene io mi ricordo, in Roma ho visto finto la scultura e la pittura fatta in questo modo: la scultura d'oro e la pittura d'argento, e in su la mano destra la scultura, e in su la sinistra la pittura; perchè io potrei scrivere assai, ma in ultimo, dal dire in fuora, tornerebbono in eguale forma l'una e l'altra, e per questo fo fine, e mi vi raccomando, e state sano.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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