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      Queste non hanno seco la necessità di quelle di sopra, ma solo nascono da cortesia, ed hanno un sol fine di onorare e celebrare, e in tutti i modi gratificare quel tal principe.
      Le terze paiono mescolate di tutte e due le di sopra; e sono per cagione di nozze de' suoi signori, il proprio delle quali è un dimostramento ed espressione dell'allegrezza e contento pubblico, accompagnato con onorare e celebrare i loro principi, così dalla parte dello sposo, come della sposa, con una dichiarazione della speranza pubblica, dei comodi, onori, gloria e felicità ch'abbia a procedere da quelle coniunzioni; e di questa sorta pare a me che sien quelle che si hanno a fare, e che questa abbia a essere la intenzione di queste feste. Prima che la città dichiari il contento, l'allegrezza, e soddisfazione ch'ella ha ricevuto di queste nozze; dipoi, ch'ella cerchi di onorare (il ch'è necessario) così la parte della sposa come dei nostri signori più gentilmente ch'ella possa, sì per sodisfare all'affezione e devozione sua inverso a' suoi illustrissimi signori, sì ancora per pagar il debito che ha con le VV. EE., e nell'ultimo luogo mostrar la speranza che ha; ed augurarsi e promettersi tutti quei comodi, quiete e felicità, che prima, mediante la sapienza e bontà de' nostri signori e poi particolarmente per l'unione e convinzione di queste due case d'Austria e Medici, si promettono i suoi popoli, e questa città particolarmente. E questo è stato il fine e l'intenzione dell'invenzioni che di sotto vedranno le VV. EE. II.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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