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      Resta l'ultima parte, ch'è il fine e la principale intenzione di tutta la festa, ch'è tale.
      Che mediante la prudenza o, per dir più propriamente, sapienza dell'illustrissimo sig. nostro duca, e col suo giustissimo e clementissimo governo, et ultimamente con queste nozze egli abbia stabilito per sè e per la sua casa, e pel dominio, uno stato tranquillo, quieto, sicuro, e (come i Latini chiamano) beato; e che il suo fedele et affezionato popolo lo conosca e lo giudichi e lo celebri per tale, e così ne ringrazi Dio, e ne lodi et esalti il suo signore. E per questo io pensavo a quell'arco che si ha a fare in palazzo dove è il fine e termine di questo viaggio, e dove la sposa ha a smontare e riposare, dedicarlo alla Securità e Quiete; e perchè a questo fine si viene con due mezzi, e quasi si ha a passare per due porte, ambedue necessarissimi et ambedue stati eccellentissimamente in S. E. I., e si veggono nel suo illustrissimo figliuolo: questi sono la religione inverso Dio, alla quale s'accompagnano le Virtù della pietà cristiana; l'altra la prudenza e vigilanza nel governo, la quale ha seco di necessità le virtù morali; e mediante queste due parti si governano bene i popoli, si ottiene ogni impresa, si stabilisce ogni stato; però io desidererei un arco alla Religione, l'altro alla Virtù civile, mettendovi quelle statue e pitture, et aggiugnendo parole ed imprese che esprimessero bene questo concetto, e che a ciascheduno particolarmente si confacessono, et l'altra, come s'è detto, alla Securità e Quiete.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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