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      Sarà ancora bene in quei giorni dell'entrata, che ne' luoghi per dove si passa, sieno le finestre ornate di tappeti e con arazzi, e le case acconce con tutta quella pulitezza e grandezza che si può maggiore; chè mi vuol ricordare la veduta di Via Maggio dalla maestà di Carlo Quinto imperadore essere stata giudicata per una delle belle cose che gli paresse mai aver veduta, e chi la vide la giudicò tale; in modo eran tutte le finestre e porte parate ed acconce, e piene di donne vestite e addobbate onoratamente. Questo credo che verrà fatto di sua natura, e che non accada pensarci; pure al tempo, bisognando, si potrà anche aiutare un poco destramente e senza romore; ma non credo che abbia abbisognare, tanta veggo la contentezza e la sodisfazione universale, ec.
      E per non mancare di sorta alcuna di diligenza, per quello che porta la capacità mia, ricorderò reverentemente all'EE. VV. certe cose, e prima:
      Che le provvisioni di certe cose si facciano quanto prima e copiose, perchè in queste feste ci son di molte cose che, se e' non si pensa avanti, tengono indietro il fare; oltre che elle si fanno con gran disavvantaggio, come è di legnami, ferramenti, telerie e simili cose, che per non esser io pratico di queste feste non saprei così per l'appunto divisarle, ma se ne può aver ragionamento co' periti, e darne la commissione a chi parrà a proposito; perchè (parlando de' legni) negli archi bisognerà degli abetelli pur assai per far l'ossature, ed asse per li scorniciamenti; così ferri, ed aguti in grandissimo numero e tele di quel medesimo.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





Via Maggio Carlo Quinto