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      Di Bologna, il dì primo di maggio, 1599.
     
     
      LXXXI.
      Lodovico Caracci al sig. Bartolommeo Dulcini.
     
      Appunto oggi, che è li quindici di maggio, io ho lasciato il suo quadro finito, e l'ultime pennellate delli ritoccamenti nel meglio modo che io ho potuto, e se io dicesse, che io l'ho servita con amore, e che altri, che l'anno veduto, li piace straordinariamente, V. S. potria giudicare che io non direi altrimenti delle mie opere, ma la prego a scrivere a qualcheduno suo amico, che si diletti, e che riferisca poi a V. S. quello che ne sente, e mi sarà caro de intendere quello che V. S. vuole che ne facci, o che io la tenga, o che io la mandi a casa sua; secondo che la comanderà tanto la obbedirò.
      Dalla sua amorevolissima, scritta alli otto di maggio, io inteso il suo desiderio in materia del ritratto di quella santa, che non è stato possibile a ritrovarlo per quanto lui riferisse a me, e altri suoi amici più cari che io non li sono, che io ho fatto domandarlo, o sia vero o falso, siamo fuori di speranza di quella. Quanto poi al cavarne una da quella santa, io sono per fare tutto quello che io potrò per cavarne il suo intento, ma che sia per rassomigliarsi a quella santa io ho cercato per la mia memoria, e non ho trovato vestigio alcuno; e perchè V. S. mi scrive, nel fare che io feci quella santa, che io andai forse levando li difetti della natura, e che io feci più nella testa della detta santa, ma, quanto a me, io non potei arrivare a quella bellezza di quella santa, e se io avesse avuto gran comodità, come non ebbi niuna, sarei passato più oltra.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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