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      Panzirolo. Ora la grazia grande che desidero da V. S. illustrissima, è che voglia ancor essa degnarsi di significare all'eminentissimo sig. Cardinale, che questa pitture fatta per detti monaci senza comparazione è la più laboriosa, e manco peggio che abbia mai fatta, poichè è in una gran facciata dipinto il Monte Calvario con Nostro Signore, li Ladroni con le turbe e ministri che si adoprano in quel fatto, con le Marie e molte persone spettanti al gran spettacolo; e poi su tutta la volta della chiesa e da' lati, variate istorie. Lascio di dire a V. S. illustrissima, che il far quella montagna(173) mattina e sera, sol per questo mi doveriano molto bene regalare, oltre il pagamento; e son certo che s'io avessi avuto fortuna che fosse stata da V. S. illustrissima veduta, che non le sarebbe dispiaciuta, e ne sarebbe stato buon testimonio appresso S. E. per farmi da questi monaci sodisfare, ma non potendosi in altro modo, ne può avere qualche relazione dal sig. Cardinal Brancaccio, dal sig. D. Francesco Peresa, da monsig. Erera, ed anco in parte dal sig. Gio. Francesco Romanelli(174), il qual mi favorì salir sul ponte quando fu in Napoli, e col suo esquisito giudizio averà potuto conoscere se le pitture sono fatte a secco, come mi vanno tacciando in giudizio, domandandomi tutto il danaro avuto. Or guardi V. S. illustrissima se mai è stata fatta tal inumanità, per non dir altro, dove ho servito con tanto affetto e diligenza, assicurandola che non mi ci ho guadagnato le spese, amando solo la gloria ed un regalo promessomi in voce: or guardi V. S. illustrissima che sorte di regalo, che trattano di levarmi la riputazione, la roba, ed anco la vita di disgusto.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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