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      Mi son tutto rallegrato all'avviso che ella non sia mai stato meglio di salute della flussione. Spero in Cristo che anderà via ancor essa, e così resterete affatto libero. Il rimedio del non applicare è la manna vera del paradiso, l'unico rimedio certo da conservarsi, onde vi esorto a servirvene.
      Non mancate d'abbracciare a mio nome il signor Cosimo, e di riverire tutti di casa a mio nome, come di ricordarmi obbligatissimo a tutti cotesti signori, mentre di cuore, in compagnia di Farfanicchio e della signora Lucrezia, vi baciamo le mani. Di Roma, questo dì 11 di marzo, 1662.
     
     
      CXCV.
      Salvador Rosa a Gio. Batista Ricciardi.
      Non ho potuto prima di questo giorno darvi nuova del mio ritorno da Loreto, il qual sortì alli 6 del presente mese di maggio. Sono stato quindici giorni in continuo moto, ed il viaggio è assai più curioso e pittoresco di cotesto di Fiorenza senza comparazione, attesochè, è d'un misto così stravagante d'orrido e di domestico, di piano e di scosceso che non si può desiderar di vantaggio per lo compiacimento dell'occhio.
      Vi posso giurare che sono assai più belle le tinte d'una di quelle montagne che quanto ho veduto fra tutto cotesto cielo di Toscana. La vostra Verrucola (quale io stimavo di qualche orridezza) per l'avvenire la chiamerò giardino in comparazione d'una delle trascorse Alpi. Oh Dio, e quante volte vi ho desiderato, quante volte chiamato alla vista d'alcuni solitarissimi romitori veduti per istrada, i quali se mi han fatto gola, lo sa la fortuna. Ci trasportammo in Ancona ed in Sirolo, e nel ritorno in Assisi, di più del viaggio; luoghi tutti di straordinario diletto per la pittura.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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