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      Tanto l'approverà meno quando sarà fuor di regola e di misura. Onde diceva il gran Michelangelo, che bisognava avere le seste negli occhi e non in mano, cioè il giudicio; e per questa cagione egli usava talvolta le figure sue di dodici e di tredici teste, secondo che le faceva raccolte, o a sedere, o ritte, o secondo l'altitudine, e così usava alle colonne ed altri membri, ed a componimenti, di andar più sempre dietro alla grazia che alla misura. Però a me, secondo la misura e la grazia, non mi dispiaceva dell'Annunziata il primo disegno fatto con un orizzonte solo, ove non si esce di regola. Il secondo, fatto con due orizzonti, non s'è approvato giammai, e la veduta non lo comporta. Il terzo sta meglio, perchè racconcia il secondo per l'orizzonte solo; ma non l'arricchisce di maniera che passi di molto il primo. Il quarto non mi dispiace per la sua varietà; ma avendosi a far di nuovo quella veduta sì bassa, rovina tanto, che a coloro che non sono dell'arte darà fastidio alla vista; che sebbene può stare, gli toglie assai di grazia. Crederei che chi volesse durar fatica a trovare qualche bel casamento, come fece M. Andrea Sansovino a Loreto, nella facciata dinanzi la cappella della Madonna, in quella sua Nunciata, dov'è un casamento di colonne in piedestalli, gittando archi, fa un isfuggimento di trafori molto bello, ricco e vario; oltre che quell'angelo che è accompagnato d'altri che volano, ed a piè con esso, ed in aria quelle nuvole piene di fanciulli, che fa un vedere miracoloso con quello Spinto Santo.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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