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      2.° Se l'arcone, per essere largo sole once 33, basterà per sostenere l'imposta ed il resto della tribuna, tanto più che le torri che contrastano sono fracide e marce.
      3.° Se non avendo detta tribuna opposizione alcuna, la quale contrasti al suo centro per diritta linea, potrà chiamarsi sicura.
      4.° Se il posare gli angoli dell'ottagono della tribuna sopra il vôto dell'arco, e fuori del diritto del pilastro, sia cosa non solo lecita per le regole d'architettura, ed usata dagli antichi e dai buoni moderni, ma ancora poco pericolosa, e se abbia decoro, ancorchè sia stata usata dai Barbari.
      5.° Se le due mesolette poste sopra gli archetti possano sostenere la soffitta di quella proiettura la quale va a trovare la faccia dell'ottagono, anzi la imposta stessa della tribuna.
      6.° Si dubita che la chiesa abbia ad essere oscura, non avendo altro lume che dalla lanterna e da certe poche finestrelle sotto i portici, e se sia bene il fare un ordine di finestre grandi sopra il cornicione.
      7.° Se questa volta, la quale è di braccia 40 di diametro ed alta a proporzione, basterà farla grossa once 15, o 18, computando un ordine di mezze colonne, che ha da camminare di fuori per sostenere il tetto, come si vede disegnato.
      8.° Se sia meglio farla di terzo acuto, ovvero di quarto, ovvero di mezzo tondo, e se si voglia fare doppia, ovvero semplice.
      9.° Se il ceppo (gentile pietra, della quale è edificata questa chiesa) per essere di pasta d'arene sì poco consolidata, che in alcuni pezzi si frange colle dita, si possa chiamare pietra viva, e per conseguenza se sostenga il doppio della cotta.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Primo
di Autori Vari
pagine 422

   





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