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      Non dico altro, perchè direi troppo. Gli umilio il rispetto mio, e sono, ec. Venezia, 9 marzo, 1726.
     
     
      LXXVIII.
      Ieaurat al sig. Cav. Francesco Gabburri.
     
      Scusatemi se io ho differito lungo tempo senza aver l'onor di scrivervi. Una malattia considerabile di mio padre n'è stata la sola cagione. Gli hanno fatta l'operazione della pietra, la quale operazione non lascia d'esser molto da temersi, soprattutto in un uomo di 71 anni. Ma, la Dio mercè, le cose vanno bene; ed egli è totalmente fuor di pericolo; e spero che questo non tirerà ad alcuna conseguenza. Ho gran piacere che voi siate contento del disegno che vi ho mandato, e parimente de' ritratti intagliati da mio fratello e da monsù(111) Drevet. Questo medesimo Drevet dee intagliare il ritratto del cardinal di Fleury, e quando sarà pubblicato io ve lo comprerò, e ve lo manderò subito. Voi mi parlate nel'ultima vostra lettera di mandarvi un libro intitolato: L'Arte di Navigare, le cui stampe sono intagliate da le Clerc. Bisogna che voi vi siate ingannato nel titolo perchè qui assolutamente non si sa che cosa sia quest'arte di navigare adornata delle figure del Clerc. Me ne sono informato per tutto, e mi è stato detto che non si sa che cosa sia, e che bisogna che questo libro abbia un altro nome. Quanto alle stampe di Vatò, non sono altro che piccole figure staccate, v. g., teste e altre cose simili, che questo pittore faceva per istudio de' suoi quadri, e in esse non vi è altro assolutamente, se non dello spirito, e sono cose poco terminate.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Secondo
di Autori Vari
pagine 396

   





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