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      Da questo primo principio Lionardo ne cavava un secondo; che ogni studio che non era fatto sulla natura medesima, poteva essere senza frutto, e anche dannoso; e così non voleva che un pittore imitasse servilmente le maniere d'un altro(138); e benchè ei fosse pienamente persuaso che gli antichi scultori avessero rappresentata la natura in tutta la sua bellezza, e che egli stimasse lo studio delle loro opere utilissimo, e anche necessario, tuttavia gli pareva anche più sicuro di consultar la natura più da vicino, vo' dire di studiarla sopra di lei medesima.
      A questa scuola egli mandava tutti i pittori gelosi del loro credito, ed egli medesimo era senza interruzione occupato a prendervi lezione. Qui è dove egli apprese quella cognizione tanto perfetta delle azioni delle membra del corpo umano, di cui ha dimostrato nei suoi scritti così dottamente i principj e le cagioni(139) dove ha imparato l'ordine; e la situazione de' muscoli, le loro funzioni, e le differenti forme che eglino prendono secondo le diverse situazioni del corpo, e di ciascun membro in particolare; dove egli divenne, in una parola, perfetto nella scienza della notomia(140). La natura fu quella che gli svelò le ragioni occulte dell'ombre e dei lumi. Ella ancora gl'insegnò l'arte di caratterizzare le passioni che si manifestano nei movimenti diversi che le molle dell'anima fanno operare al di fuori.
      Leonardo ordinariamente sceglieva soggetti dove lo spirito aveva più parte; ma qualunque soggetto egli avesse intrapreso, cominciava da empirsi l'idea de' caratteri appropriati alle figure che vi dovevano necessariamente intervenire; e cavandole dalla sostanza e dalla natura del soggetto, secondo l'età e la qualità delle persone, secondo le passioni, da cui dovevano essere agitate, osservava attentamente tutto ciò che passava sotto i suoi occhi che potesse aver somiglianza e rapporto a quello, e lo notava con diligenza(141). Se la fecondità e la penetrazione del suo talento gli somministrava qualche idea singolare, egli se ne serviva volentieri, ma sempre dopo averla confrontata con la natura, sua unica guida.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Secondo
di Autori Vari
pagine 396

   





Lionardo