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      Dopo l'onore che voi mi avete fatto d'accogliermi nella vostra accademia, io sento crescere in me l'amore che io ho avuto per le belle arti fin dai primi miei teneri anni, e omai non debbo aver più timore che egli in me si estingua. Questa idea in verità arreca un gran piacere a uno che abbia come me trovate tante attrattive per un sì amabile impiego, e soprattutto perchè io ho creduto di potermi lusingare di aver meritato per questo mezzo la vostra stima. Io non ho niente più a cuore che di conservarla, e voi stessi mi accorderete che io lo faccia col continuare a riporre le mie delizie in un'arte, che in tutti i tempi ha tanto illustrato coloro che l'hanno amata, quanto quelli che l'hanno esercitata. Io non ne voglio cercare le testimonianze se non nella vostra celebre accademia, che si può riguardare a buona equità come la madre di tutte le altre scuole. Quante volte la sola vista dell'opere dei vostri famosi accademici ha ella fatto nascere de' veri amatori e de' buoni conoscitori di queste arti? E non è seguito che grandissimi pittori son venuti sovente alla vostra accademia da lontani paesi a prendere le vere lezioni del disegno? Non appartiene a me il decidere se il disegno debba avere la preferenza sopra il colorito. Questa è una questione che tocca a sciogliere ai maestri dell'arte; ma io credo tuttavia poter dire che siccome il disegno è quello che dà la forma(219) alle cose rappresentate, non si può fare alcun uso delle differenti parti della pittura, quando s'ignori quella del disegno.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Secondo
di Autori Vari
pagine 396