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      Negli oggetti particolari la natura ordinariamente è quasi sempre contro sua voglia mancante e difettosa, e però non in tutte le sue parti perfetta a cagione di vari accidenti che contro la sua intenzione le impediscono l'operare. Laddove la natura, considerata in sè stessa, cioè nella sua intenzione e nell'idea sua generale delle produzioni, è sempre perfetta.
      Ma e dove mi sono io lasciato trasportare dal discorso? Egli è tanto il piacere ch'io provo in ragionando di tal professione, che io non m'avveggo che forse troppo lunga noia la averò recata. Ella però m'abbia per compatito, siccome vivamente la prego, e riconosca che il solo desiderio di vedere, se veramente il Vasari era quel menzognero che mi facea credere il Bellori, è stato la cagione di cotal lunga, più del solito, e noiosa mia lettera; che se il ravvedimento suole meritarsi più agevolmente il perdono, le prometto di non essere un'altra volta sì diffuso, onde l'emendazione che farò mi lascia colla lusinga, anzi con la sicurezza, e del suo compatimento e della sua buona padronanza, che più di qualunque altra cosa stimo ed apprezzo, rimanendo tutto, ec. Bologna, li 15 decembre, 1751.
     
     
      CXV.
      Luigi Crespi a monsignor Giovanni Bottari.
     
      Il gradimento che si è compiaciuta dimostrarmi della mia passata lettera, per ciò che in essa le posi sotto lo sguardo in difesa di Giorgio Vasari, ed il compatimento che a seconda del suo bel cuore, al mio qualunque siasi sentimento, ella ha saputo e voluto donare, con l'aggiunta inoltre del vivo desiderio che mi manifesta, perchè io voglia degli ulteriori miei sentimenti pienamente ragguagliarla, mi obbligano a prendere novellamente la penna in mano, comechè i suoi desideri mi sono altrettanti comandi.


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Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura scritte da' più celebri personaggi dei secoli XV XVI e XVII pubblicata da M. Gio. Bottari e continuata fino ai nostri giorni da Stefano Ticozzi
Volume Secondo
di Autori Vari
pagine 396

   





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