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      E questo scoglio donde spicca la Lanterna, è testimonio di fatti tali che basterebbero ad illustrare, non solamente una città, ma Italia tutta. Qui sorgea minacciosa la fortezza intitolata la Briglia, fabbricata con gran dispendio dai Francesci per tenere a freno i cittadini; ma questa fortezza, come or ora racconteremo, fu spianata da Ottaviano Fregoso, soprannominato il santissimo, uomo superiore ad ogni encomio, che piú amante della libertà pubblica che della grandezza della propria famiglia, non volle, tra le fazioni che straziavano la sua patria, né speranza di tirannide cittadinesca, né pericolo di giogo forestiero. Correa l'anno 1512; e il governatore francese, inviato da Luigi XII a tener le sue veci, pauroso dei mali umori del popolo, si era rifugiato nella fortezza. I Genovesi, rivendicatisi in libertà, la stringevano d'assedio per terra e per mare; e disperando di ottenerla colla forza, perché la era cinta dall'acqua, edificata sopra uno scoglio d'asprezza inaccessibile e munita di molti e validi difensori, si confidavano di ridurla colla fame, potentissimo su tutti i mezzi.
      L'oppugnazione e l'espugnazione della Briglia importava sommamente ad ambo le parti; ai Francesi, perché cacciati dal rimanente dell'Italia, servia loro di ricovero e di porta sempre libera a ritentar la fortuna con nuove invasioni; ai Genovesi, perché signoreggiati dalle sue artiglierie, non si teneano mai sicuri dal giogo forestiero. Il Casoni ci racconta che questa rôcca comunicava colla terra solamente per un ponte levatoio, e che riusciva una delle migliori e piú ben intese fortezze che vi fossero in Italia.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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