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      Ma qual è la fortezza che possa reggere contro il petto d'un eroe che combatte per la salvezza della patria? La formidabile cittadella fu superata, e per consiglio d'un solo, d'un giovane marinaio, Emmanuele Cavallo.
     
      III
     
      Facea una notte spaventevole, una di quelle notti che regnano solamente, in tutta la maestà del loro terrore, sui flutti tempestosi o sulle cime delle montagne fra i torrenti e i precipizi. Il sole, che è tramontato, non lanciò in tutto il giorno che un solo raggio verso sera, un raggio livido e sanguinoso sulla marina, per cui si è traveduta fra i nembi lontani, accavalcati, una grossa nave che tenea il largo, quasi temesse d'avvicinarsi per non rompere contro gli scogli della costiera. Tra il furioso rombo dei flutti che si spezzano ai piedi della roccia, odi lo strillo dell'alcione che dal campo degli assediati vola ed aleggia a larghe ruote sull'opere degli assediati; odi tratto tratto il grido della sentinella che passeggia tra i merli della fortezza, ed ora si illumina col luccicare delle armi nella vampa delle miccie che ardono di continuo presso i cannoni, ed ora si dilegua nella funebre oscurità della notte. Le navi della repubblica, che, schierate in semicerchio all'imboccatura del porto, chiudono ogni via per mare, si reggono a stento sull'àncore poderose contro la furia delle acque e della bufera, che le flagella da ponente tanto piú irrefrenabile, quantoché in que' tempi non sorgevano ancora a rattenerla i ripari solidissimi del nuovo Molo. Da una parte l'aspetto d'una gran città, d'un popolo generoso che vuol redimersi ad ogni costo dal giogo forestiero; dall'altra, una prode guernigione, una fortezza, in mezzo all'acque, sopra uno scoglio, coronata d'artiglierie, che regge all'urto d'ogni macchina guerresca ed agli orrori della fame.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





Emmanuele Cavallo Molo