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      Una specie di temporale o di uragano che si adunava tra le gole di que' monti, scoppiò in un subito; e tra il rimbombo di torrenti che in poco d'ora ingrossarono, e tra lo stridere dei pini che la bufera affaticava, mi costrinse a cercar ricovero in un abituro, che avea piú aspetto di capanna che di casa. Sia pur benedetta l'ospitalità che ti apre il povero contadino ne' suoi umili lari! Qui non ti incontrano que' grugni di cane, dog, che il moderno incivilimento creò cerimonieri delle dure illustri porte, e che ti ringhiano fra le gambe con due ordini di denti, capaci di spezzarti un osso al primo colpo; qui non laquais in livrea, che inorridiscono alla voce di semplice monsieur; ma ti consola e ti previene lo schietto sorriso e il pudico invito d'una villanella, il saluto riverente ed affettuoso d'un buon vecchietto, che mi si fecero innanzi, e mi dissero il benarrivato. Un grosso cane da guardia, che non ha denti se non per il lupo, mi venne anch'esso all'incontro, con due occhi pieni di brio, d'intelligenza, quasi umani, e dimenando la coda come volesse significarmi che io era il ben venuto. Fu osservato acconciamente dai naturalisti che il cane guardiano dei contadini, dal pelo bianco, dal muso acuto, dalle orecchie tese e puntute, è il tipo di tutti i cani per coraggio, per fedeltà, parsimonia ed affezione; e tal era il mio nuovo amico accorso a festeggiarmi. Sopraggiunsero intanto, cacciati dalla pioggia, due robusti giovani, il maggiore dei quali era il marito della villanella che m'avea accolto con tanta modestia e cortesia, e padre di due fanciulli che si gettarono tra le ginocchia del buon vecchio, tutto gongolante di gioia e quasi ringiovanito nell'abbracciarli.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484