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      Per dirupi scoscesi, aridi o nereggianti di folta boscaglia, per valli, sull'orlo a precipizii suona lo scalpito del palafreno, quasi il turbine lo trasporti. Le cime delle piante secolari della Germania, agitate dal vento, le nubi che di subito agglomerate dalla tempesta, si annodano o si disciolgono in mille forme fantastiche secondo il soffio della bufera; lo scroscio de' tuoni e de' venti che rimugghiano nelle caverne, nelle strette delle montagne; il rimbombo de' torrenti che ingrossano in pochi istanti, lo impauriscono, lo percuotono, lo fanno rabbrividire, impennare. Adelassia, ferma in groppa, ma stanca ed anelante, afferra con una mano la criniera del cavallo, e volge addietro il bel capo, colle treccie disciolte ed ondeggianti, per vedere se alcun la segue. Uno solo è il cavaliero che ebbe animo e lena di tenerle dietro infaticabile; egli accorre a tutta briglia conficcando gli sproni nei fianchi del cavallo, e già sta presso a raggiungerla.
      — "Oh, è desso! è il Cavaliero che ebbe dalle mie mani, premio della vittoria, la purpurea sciarpa che ora gli splende sul petto; quel bianco pennacchio è suo!...
      Un palpito piú potente commosse il cuore della fanciulla; e le sue gote iscolorite s'imporporarono. L'impeto del cavallo si rallentava, perché il sangue sparso dalla ferita gli avea scemate a poco a poco le forze; e già accennava di stramazzare, quando il giovane cavaliero lo raggiunse, balzò di sella, ed afferrandolo per le briglie, pose un ginocchio a terra, e invitò con atto riverente la principessa a farsene sgabello per ismontare.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





Germania Cavaliero