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      Che vale dissimularlo? Piú potente di una corona, piú potente di quanto vive sopra la terra, piú potente di me stessa è questo affetto puro ed incolpabile, primo ed ultimo della mia vita!
      E qui passò un momento di silenzio, uno di que' momenti che rivelano all'anima la sua immortalità, e in cui pare che la fragile nostra argilla debba spezzarsi, come vaso di cristallo, per il soverchio della fiamma che vi si accese. Allerame, alzando il capo, dopo una cupa riflessione, e come uomo precipitato dal sommo della gioia all'abisso dell'amarezza:
      — "Ma voi, Principessa, soggiungeva, non siete voi sposa ad uno de' suoi baroni?
      — "Pur troppo! ma queste nozze non si compieranno giammai.
      — "E vostro padre, l'Imperatore, che ne ha data la sua parola, vorrà egli comportarlo?
      — "No, certo.
      — "E come dunque?...
      Sopraggiunse in questo mentre la cavalcata, la quale, rannodatasi dopo quell'acquazzone, cercava d'ogni parte la Principessa. I due amanti, interrotti in sí mal punto nel loro colloquio, si ricomposero; e tutti s'avviarono allegramente, almeno in vista, alla volta del castello imperiale.
     
      V
     
      Da quel giorno avvenne un gran mutamento nell'esistenza di due anime, Adelassia ed Allerame. Non era piú quel dolore che si aggruppa intorno al cuore senza refrigerio né di lacrime, né di parole; non piú il loro pensiero, segregato affatto dalle cose viventi, dalle speranze dell'avvenire, si smarriva in vuoto immenso, tenebroso, che l'egra fantasia popolava colle sue larve. Soffrivano, ma sapeano di soffrire l'uno per l'altro, ed era questa ciò che dicesi dai moderni voluttà del dolore.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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