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      — Ma dunque l'han fatta monaca, esclamò con uno slancio di pietà e di indegnazione la buona villanella, madre dei due fanciulli — Dunque l'han fatta monaca!
      — No, rispose il vecchio — se l'uscio è chiuso, si passa anche per la finestra.
      — Ma noi, soggiungeva la contadina con quella eloquenza del cuore, con quella chiarezza di idee che nasce da coscienza retta, ed alla quale torna piú facile oppor sofismi che ragioni — Noi non sacrifichiamo il sangue nostro... ma noi, riprendeva sogguardandomi timidamente, quasi temesse d'avermi offeso, siamo poveri ed ignoranti contadini.
      Questa titubanza ne' suoi principii, o piuttosto questo riguardo delicato per l'ospite, m'impose l'obbligo di rispondere, poiché forse quell'anima retta e immacolata avrebbe potuto attribuire ad ignoranza il santo ed onorato procedere dei loro costumi:
      — Il Signore benedice i vostri talami, le diss'io, perché l'ambizione, l'avarizia non presiedono a questo passo solennissimo che la religione ha santificato come sorgente di nuovi doveri, di nuovi affetti, donde informar si deve tutta la vita. Voi non ne fate un mercato abbominevole, beffando Iddio che ne ha istituito un sacramento, e chiamandolo a complice e testimonio d'un sacrifizio umano. I vostri matrimonii non sono mostruose unioni tra vecchi e giovani, abborrite talvolta dalla natura e riprovate dalla morale; e perciò i vostri figliuoli sono robusti contadini e valorosi soldati; e perciò siete contenti della vostra povertà onorata, senza punte di rimorsi, senza spasimi di gelosia, senza l'abbiettezza di chi ha vendute le sue membra e senza il brutale dispotismo di chi le ha comperate.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





Iddio