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      Uomini di simil tempra, o cadono sulla breccia o scompaiono tra l'ombre d'un monastero; la società è indegna di loro.
      I nostri tre personaggi, radunati per vie cosí strane sotto quel tetto, tra quelle rovine, non erano in condizione meno strana l'uno riguardo all'altro. Allerame espose candidamente al solitario la storia de' suoi amori; i motivi e i modi della fuga, il nome della fanciulla, le speranze del futuro; e mentre il cuore del soldato palpitava ancora sotto il cilicio del monaco ai varii e pietosi casi, Adelassia, già cosí ardita, cosí risoluta, abbassava le palpebre, ora arrossendo ed ora scolorandosi, quasi fosse colpevole.
      Ma Igildo racconsolandoli e traendoli dolcemente per mano dinanzi all'altare:
      — "Dio santifichi ed assicuri i vostri affetti! — Prometti tu, Allerame, nelle mani di questo vecchio, che un giorno ti armò cavaliere sul campo dell'onore, prometti tu dinanzi al re dei re, di serbar fede a questa giovane, d'onorarla, di proteggerla come tua sposa?
      E poiché entrambi pronunziarono, con voce commossa ma ferma, il tremendo ed augusto giuramento:
      — "Ora, soggiungea il sacerdote, non v'ha forza d'imperatore che possa rompere il suggello della vostra unione, poiché il dito dell'Onnipotente l'ha chiuso e benedetto.
      Il raggio della luna, attraversando le rovine dell'edifizio, scolorava il barlume della fiaccola e circondava di mistero la santità del luogo e del rito. Le aure della notte sussurravano dolcemente tra le frondi delle piante che, inargentate dalla luna, piegavano, ondeggiando, le loro cime, e tutto parea armonizzare colla austera e solenne gioia dei tre personaggi.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





Adelassia Igildo Allerame Onnipotente