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      IV
     
      Una giovanetta, graziosa nell'aspetto, sebbene alquanto abbronzata dal sole, dagli occhi e dai capelli nerissimi, al domani di questa scena siedeva presso il mare, dietro uno scoglio, sul primo, primissimo biancheggiar dell'aurora.
      — Che vorrà mai dirmi, pensava fra se stessa, a quest'ora inusitata, in questo luogo? Certo, il povero Jacopo piú non dorme! La sventura che l'ha percosso colla perdita del suo buon padre, che io già teneva per mio, oh quanto me lo rese piú caro, piú interessante! Se tra poco io diverrò sua sposa, come egli mi promise, mi studierò di compensarnelo con raddoppiare d'affetto, di cure per lui! — E qui la buona giovane, senza avvedersene, lasciata affatto in disparte la memoria del prigioniero, si immergea tutta nelle speranze dell'amor suo, nei disegni d'un futuro che forse non è per lei. Comparve finalmente un'ombra oscura, in cui l'acutissima pupilla della giovanetta ravvisò ben presto le sembianze del suo fidanzato.
      — Maria, cominciò Jacopo avvicinandosele, e sedendosi presso di lei sullo scoglio; buona Maria, vorrai perdonare la mia indiscretezza a titolo della confidenza che sono per farti. Ho contato sull'amor tuo. — E la voce del giovane suonò cosí solenne, cosí appassionata, che il cuore di Maria si empiè di lacrime e di sgomento.
      Ma il giovane, che ben lesse nell'anima della sua fidanzata, entrò di subito nel motivo di quel convegno, ed accennando la propria casa:
      — Mai piú metterò piede sotto quel tetto, mai piú, se mio padre non mi precede!...


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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