Pagina (92/484)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      In quel porto, amica mia, ci rivedremo! —
      Gli occhi del giovane, levati in alto, accesi da un'eroica, da una santa speranza, s'innondarono nella luce del mattino; la brezza del mare commovea dolcemente la sua folta capigliatura; la sua mano tenea quella di Maria; quel momento era troppo solenne e troppo amaro perché potessero articolar sillaba.
      Si udirono in quell'istante i primi tocchi della campana parrocchiale che annunziava l'apparire del giorno. Jacopo si riscosse; si intenerì al dolce suono di quella squilla, che tante volte l'avea chiamato alla chiesa con sua madre e con suo padre; le pie, le innocenti ricordanze della sua giovinezza gli spiccarono vive dal cuore, e le altere sue ciglia si inumidirono.
      — Non udrò mai piú quella squilla, non vedrò mai piú quell'altare che dovea consacrare l'amor nostro? Quando sarete raccolti in quel tempio e pregherete pei vostri fratelli erranti per l'Oceano, gementi in carceri e privi di sepoltura in terra barbara... oh ricordatevi ancora di me!
      Allora la buona giovane, togliendosi di seno una crocetta e riponendola nelle mani di Jacopo, con tutto il candore dell'anima e con tutto l'affetto:
      — Conservate, Jacopo, questa memoria della vostra Maria; mia madre me l'ha data nel giorno della mia prima comunione: questa vi parlerà di Maria, e voi spargerete sopra lei qualche lacrima. Vi porterà buona ventura.
      E il marinaio senza macchia e senza paura si strinse al cuore quella crocetta e la compresse vivamente colle sue labbra.
      — Coraggio, Maria, ripigliò quindi animosamente e levandosi da sedere; quanto volte ci separammo, mentre il mare bollia furiosissimo!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





Maria Oceano Jacopo Jacopo Maria Maria Maria