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      La giovinetta fiammeggiò in volto, abbassò gli occhi, e le sue lunghe palpebre si inumidirono tacitamente; ma rallegrata da un sorriso del suo fidanzato.
      — Ho tessuto, rispondeva ella rasserenandosi, ho tessuto un bel grembialino appunto per quel giorno; ho trapunto io stessa il velo bianco che mi porrò in capo la prima volta... ma chi sa quando?...
      — Tra pochi giorni sarò di ritorno; la Madonna ci aiuterà; ma intanto...
      — Sospenderò il mio velo a quell'altare sino al momento del tuo ritorno; ogni mattino vi recherò un mazzetto di fiori raccolti nel mio orticello; alla sera, cantando le litanie sul sagrato della chiesa, penserò al mio Benso; mi porrò al tuo posto...
      E qui la Lisa ruppe in lacrime a lungo trattenute, e pianse anch'egli l'intrepido marinaio.
      Oh godete, anime sventurate, di questi supremi istanti! inebriatevi per l'ultima volta di queste amare e tremende gioie! Crudeli esigenze inventate dagli uomini non si frappongono tra di voi; piangete almeno liberamente! La buona giovane amò Benso senza avvedersene, perché l'avea conosciuto valoroso e pio; e l'ardito marinaio, fra i titoli di famiglia che poteano elevarlo agli occhi della sua fidanzata, ricordava con orgoglio quel cencio di bandiera, lacerata dalle bombe musulmane, unico tesoro che suo padre gli avea trasmesso.
      Per distrarre il pensiero della Lisa da qualche amaro presentimento, il giovine marinaio si cavò di seno quella preziosa reliquia, e la depose, con un anello, nelle mani della sua fidanzata.
      — Custodite voi questi pegni, mia buona Lisa; saranno essi l'ornamento, la ricchezza della nostra casa.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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