Pagina (175/484)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma una lunga notte parea frapporsi nella sua memoria, una notte piena di sogni spaventevoli, dove caddero i suoi pensieri, rotti e scatenati. Giunta ai momenti estremi, baciò l'anello nuziale; stese sul letto quel suo velo; pregò per l'anima di Benso, per quella di sua madre, per la propria che li avrebbe riveduti tra poco; e questo pensiero richiamò ancora un sorriso sulle morte sue labbra.
      Povera Lisa, chi onorerà la memoria del tuo coraggio, dell'amor tuo, del lungo tuo patire?
      Anch'io sedetti sopra la cima di quel Picco, e pensava meco stesso a quant'anime, nate ad alte cose, privilegiate, ben tristamente! dalla natura, passarono sconosciute con tanto peso di dolore! Allora mi fu raccontato, che ogni anno, la notte del 2 novembre, ricomparisci col tuo fidanzato. Due fiammelle bellissime, serpeggianti vengono ad abbracciarsi su quella vetta. Una d'esse accorre dal mare, strisciando leggerissima sopra la spuma dei flutti; è questa l'anima di Benso che sorge dal sepolcro nelle arene del mare, dove cadde combattendo i Barbareschi. L'altra fiammella che muove subito ad incontrarla, è l'anima della povera Lisa che abbraccia finalmente il suo fidanzato. Queste due fiammelle, aree pellegrine, sdegnano di frammischiarsi alla volgar turba dei morti; ma seguendo il gentil costume degli amanti, si raccolgono in disparte; si aggirano di balza in balza; e i mille guizzi e graziosi serpeggiamenti delle due fiammelle, sono forse parole arcane, soavi amplessi di quelle anime affannate, cui la morte almeno ha riunite.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





Benso Lisa Picco Benso Barbareschi Lisa