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      Si ripetevano per la centesima volta le solenni promesse d'inestinguibile affetto, e coll'esaltata fantasia sorvolando il presente, si fabbricavano un avvenire tutto infiorato di gioie. Troppo veloce ed importuna agli amanti scoccò l'ora che soleva interrompere il loro colloquio da ripigliarsi infallibilmente al dì successivo. Isabella, secondando gl'impulsi del cuore e fedele all'abitudine, accompagnò il suo fidanzato fin sulla soglia della casa, e mentre questi le dava ancora un addio e una stretta di mano, ecco farglisi incontro due uomini armati che lo arrestano in nome dell'autorità. Giulio, non potendo neppure intravvedere il motivo di una simile improvvisata, fu preso piuttosto da maraviglia che da timore, e tenendo per fermo in cuor suo che fosse accaduto un errore di persona, si mostrò pronto a seguire i due satelliti del Conte. Isabella però non ebbe tanta fermezza di spirito, e combattuta simultaneamente da maraviglia e da timore, diè un grido stringendosi quasi convulsa a colui, nel quale avea concentrati tutti gli affetti e tutte le piú care speranze. Giulio, assicurandola di non avere ombra di colpe sull'anima per cui la giustizia potesse ragionevolmente punirlo, persuadendo a lei pure che fosse uno scambio, scoperto il quale sarebbe incontanente rimesso in libertà, le stampò un caldo bacio sulla mano tremante, e s'avviò cogli sgherri che avevano contemplato questa scena patetica colla piú gelida indifferenza.
      Tutta pallida in volto e cogli occhi stravolti corse precipitosamente la costernata giovinetta a riferir l'accaduto a' suoi genitori, che strabiliarono a cosí inaspettata notizia.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





Conte