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      Le terme di Caracalla, il palazzo imperiale di Domiziano, la porta e i capitelli interni del Panteon di Agrippa, attestano in quanto pregio fossero tenuti sin d'allora i marmi di Luni, o Ligustici, al dire di Marziale.
      Ora che ci recano le tradizioni intorno ai principii ed alle sorti di questa città?
      Gli storici e gli archeologi non convengono tra di loro sull'origine di Luni; parecchi la dicono Colonia Etrusca; altri, città ligure. Polibio si attiene a questa seconda sentenza; Strabone alla prima, e ci tramanda alcuni particolari intorno alla sua posizione. "La città non è molto grande, dice egli, ma il porto è vastissimo e bellissimo, e contiene dentro di sè molti altri porti di grande profondezza; talché dimostra d'essere albergo dei signori del mare. Monti altissimi cingono il porto, ed aprono d'intorno un'estesa veduta del mare, scoprendosi fin parte della Sardegna, come dell'un lido e dell'altro". Blondo la annovera tra le dodici città Toscane piú ragguardevoli; e la chiama emporio delle ricchezze e del commercio dell'Italia.
      Quanto alla sua piccolezza, Dionisio di Alicarnasso ci avverte(32), che fu antica usanza dei popoli il fabbricare anzichenò anguste le loro città ed in luoghi per natura ben forti, perlocché non dee recar meraviglia se il circondario delle mura di Luni, sí nei primi, che nei posteriori tempi non oltrepassasse il giro di circa due miglia italiane, misura quasi eguale di quelle che si riscontrano ancora in Cortona, in Volterra, in Saturnia e in Rosselle.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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