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      Dove è il grandioso teatro riservato agli scenici spettacoli? Dove sono le famose Terme? Dove le antiche mura costrutte di marmo? Di queste ultime solamente rimangono alcuni massi, qua e là dispersi in mezzo ai campi. Allora cercai gli avanzi del famoso anfiteatro, che alcuni vogliono sia stato fabbricato da Lucio Svezio, liberto di Lucio; e che l'imperatore Federico I, nel 1185, donava al vescovo di Luni, con tutte le pertinenze della città e del porto. Ma anche di questo piú non rimane in piedi che uno dei grandi archi, costrutto di pietre non lavorate, connesse tra loro con cemento; il resto, è rovinato e coperto da mucchi di terra, non però tanto che non se ne possa tuttavia abbracciare l'intera circonferenza. Per ripararmi dalla vampa del meriggio che mi flagellava, cercai ricovero sotto il grande arco dell'anfiteatro, e adagiatomi sopra quei ruderi, presi a considerare i gran casi della fortuna, i mutamenti dei popoli e delle cose. Qui, dove seggo, ondeggiavano primieramente i flutti del mare — ed il mare si è ritirato. Sulle gradinate di questo Circo traevano a centinaia gli abitanti; in quest'area combattevano i gladiatori e le belve feroci. Quanti giovani, quante vezzose giovanette avranno palpitato a que' spettacoli, a quelle feste! sedute su questo sasso dove io mi assido! Qui suonavano gli applausi, le grida della vittoria; qui sorgea il fumo dei sacrifizii sugli altari e tra le statue che decoravano l'anfiteatro — e cessarono quelle feste e scomparvero altari e statue, e l'orma stessa di que' popoli si è dileguata, come la polvere dinnanzi al turbine dell'età. Non si ode che il garrire di qualche uccello, tello che spezzano gl'ultimi avanzi delle antiche mura.


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Racconti popolari dell'Ottocento ligure
Volume Primo e Secondo
di Autori Vari
pagine 484

   





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